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Autismo

Il trattamento dell’autismo presso il Centro Seconda Navigazione

L’approccio metodologico che utilizziamo presso il nostro Centro nel trattamento dei bambini e dei ragazzi con autismo si chiama TEACCH. Tale approccio si basa sull’organizzazione di un “lavoro indipendente” proposto ai bambini e ai ragazzi attraverso dei compiti organizzati secondo un’appropriata gradazione di difficoltà, allo scopo di favorire l’apprendimento senza errori, ma anche progettati in modo da garantire assoluta indipendenza nella comprensione del compito, del modo di svolgerlo, della sua durata e della sua fine.

Tale metodologia di lavoro prevede un momento di diagnosi e valutazione, di programmazione educativa e training coinvolgendo sia i genitori che gli insegnanti.

Poiché le persone affette da autismo soffrono di uno squilibrio tra le capacità di compiere determinate azioni e la difficoltà di comprendere degli aspetti semplici delle richieste degli altri, delle necessità sociali e dello svolgersi delle sequenze abituali della nostra vita, applicando il metodo TEACCH, analizziamo le dimensioni fondamentali in cui la realtà può essere strutturata, allo scopo di renderla chiara e leggibile per la persona in trattamento.

Con questo obiettivo, il lavoro di riabilitazione passa attraverso un’organizzazione chiara dell’ambiente di lavoro e dell’insieme delle attività che chiediamo di svolgere. Tali aspetti devono essere applicati nell’ambiente della terapia, a casa e infine a scuola. Organizzare la struttura significa trasformare le indicazioni verbali e astratte in indicazioni concrete, realizzate attraverso la scelta di arredi, oggetti e materiali, escludendo ogni possibilità di complicazioni, aggiunte, confusioni, nonché di occasioni di fraintendimento.

In particolare, quindi, la prima dimensione che consideriamo quando prepariamo una terapia con una persona affetta da autismo è la STRUTTURA DELLO SPAZIO FISICO. In relazione al tipo di oggetti e di come essi sono disposti nello spazio, infatti, si comunica al bambino qual è il luogo di lavoro e qual è, invece, quello dove si gioca e si passa del tempo libero. Appare fondamentale quanto tale informazione debba essere trasmessa anche ai genitori, poiché deve essere chiaro a tutte le persone che vivono con la persona affetta da autismo che la chiarezza della struttura dello spazio fisico, dei materiali e degli arredi può aiutare molto il bambino a ridurre le difficoltà e i problemi nell’apprendimento, nel comportamento e nelle attività pratiche quotidiane.

La seconda dimensione fondante l’aspetto terapeutico-riabilitativo è legata all’ORGANIZZAZIONE CONCRETA DELLE SEQUENZE DI AZIONI O ATTIVITÀ CHE SI SVOLGONO NEL TEMPO. Lo schema della giornata che viene visualizzato può essere composto, a seconda delle abilità possedute, da oggetti o immagini o fotografie o scritte o vere e proprie agende. In questo modo l’organizzazione del lavoro permette al bambino/ragazzo di lavorare in modo indipendente, di comprendere le aspettative dell’ambiente esterno, di avere un senso del tempo che trascorre e infine di comprendere quando sarà finito un compito e quando si dovrà iniziarne un altro. Sarebbe opportuno in tal senso che uno schema che definisca il susseguirsi delle attività, in relazione alle competenze della persona con autismo vada compilato e tenuto come punto di riferimento anche a casa e a scuola.

In relazione al progetto educativo e ad una valutazione delle abilità della persona con autismo verranno definiti “il se, il quando e il come” tali suggerimenti all’ambiente potranno essere “sfumati” e gradualmente diminuiti, avvicinando così l’organizzazione degli stimoli dell’ambiente strutturato specificatamente per la persona con autismo, a quella  più naturale e diffusa per tutti gli altri soggetti.

Riassumendo, il lavoro che proponiamo alle persone affette da autismo segue quattro aspetti principali che possono aiutare a svolgere il compito attraverso una faciltazione da parte dell’adulto in terapia e nelle attività di vita quotidiana a casa. Diviene fondamentale in questo percorso il raccordo delle linee di azione e di intervento tra terapia, casa e scuola:

 

1)    Analisi del compito. La costruzione del lavoro ci permette di maturare una consapevolezza nel compimento delle operazioni necessarie per portarlo a termine e quindi ci consente di chiederci se la persona è in grado o meno di svolgerle. Se il lavoro ha come unico scopo quello dell’esercizio di abilità in completa indipendenza, occorrerà curare che tutte le abilità implicite nel lavoro siano già nel repertorio del ragazzo. Se al contrario lo scopo è quello di un apprendimento indipendente verificheremo che tutte le abilità richieste dal compito siano già possedute dal ragazzo, tranne una che può essere nuova, ma almeno emergente. Considereremo la quantità di operazioni da compiere, oltre che la loro complessità nell’analisi delle abilità della persona.

 

2)    Organizzazione del materiale. Tale aspetto è importante per far emergere quanto il compito sia “auto-evidente” e che quindi il soggetto possa svolgerlo nel modo più autonomo, che includa in sé in modo chiaro le istruzioni e le regole per portarlo a termine con successo. In tal senso proponiamo di ridurre la dipendenza del soggetto, mentre sta svolgendo un’attività, dalle istruzioni provenienti dall’esterno, dall’adulto di riferimento.

 

3)    Controllo dei comportamenti problema. Partendo dal presupposto che ogni comportamento problematico è indice di una comunicazione da parte della persona con autismo, dobbiamo cercare di fare in modo, più che di contenere un comportamento problema quando già si è manifestato, di anticiparlo e organizzare l’ambiente e le risorse della persona stessa di modo da prevenirlo. Se, ad esempio, la persona è capace di controllo e non è fuorviata da componenti percettive dominanti, i materiali usati in terapia potranno fare rumore o avere colori luminosi, potranno essere rotondi e ruotare; se al contrario la persona è facilmente distratta da fattori sensoriali e gesti ripetitivi, il compito sarà fatto con una solida scatola e materiale solidamente fissato, con gli oggetti posizionati ognuno in un’apposita sede per anticipare e così evitare il frequente gesto di mescolare e gettare (comportamento problematico).

 

4)    Capacità di autorganizzazione, progettazione e pianificazione. Nel caso in cui ci rivolgiamo a una persona che è capace di organizzarsi il materiale in funzione dello scopo da raggiungere, il compito sarà organizzato con materiali diversi posizionati in un unico contenitore. Nel caso in cui, invece, il livello richiede aiuti il compito sarà organizzato in modo da suggerire la sequenza stessa delle azioni necessarie.

Trasversalmente a queste modalità di organizzazione del compito, del lavoro e delle pratiche di vita quotidiane, in relazione all’età della persona che trattiamo e delle abilità da essa possedute, gli obiettivi che ci proponiamo di raggiungere (attraverso la strutturazione di un lavoro con delle schede, le attività di gioco, la manipolazione di specifici materiali) consistono nello sviluppo e consolidamento delle seguenti abilità cognitive, comunicative, relazionali ed emotive:

 

– l’attenzione condivisa

– teoria della mente

– l’imitazione

– il contatto oculare

– ricerca di persone familiari e/o punti di riferimento

– la reciprocità sociale e/o relazionale

– l’intenzionalità comunicativa

– livello funzionale e simbolico del gioco

– ecolalie di linguaggio e stereotipie di pattern di comportamenti

– problem-solving

– teoria della coerenza centrale

– pianificazione, controllo e previsione dei comportamenti

 

Queste considerazioni si accompagnano a un lavoro che prevede la partecipazione dei genitori di bambini o ragazzi affetti da autismo alle terapie. In tal senso richiediamo la loro presenza durante il lavoro di riabilitazione, secondo delle modalità previste e organizzate con loro stessi, dove noi terapisti proponiamo un modello dei comportamenti da adottare con i loro figli.

Sono previsti anche incontri con la singola coppia o con più coppie genitoriali di figli con la stessa problematica insieme per un’attività di formazione, informazione e confronto sull’argomento e sulla specificità di ogni singola situazione.

 

Per informazioni e appuntamenti: 06.45597067 oppure secondanavigazione@gmail.com