La Disgrafia fa riferimento al controllo degli aspetti grafico-formali della scrittura manuale ed è collegata al momento motorio-esecutivo della prestazione. Essa riguarda esclusivamente il grafismo e non le regole ortografiche e sintattiche, sebbene influisca negativamente anche su tali acquisizioni a causa della frequente impossibilità di rilettura e di autocorrezione.
Per la disgrafia, i principali parametri di valutazione riguardano la fluenza (-2 deviazioni standard) e l’analisi qualitativa di alcune caratteristiche del gesto grafico tra cui: la prensione della penna, l’orientamento nello spazio grafico, la pressione sul foglio, la direzione del gesto grafico, l’esecuzione su copia, la dimensione dei grafemi e l’unione dei grafemi (Consensus Conference, 2007).
Fin dalla scuola dell’infanzia è possibile individuare la presenza di situazioni problematiche che si evidenziano in un’attività grafica scarsamente strutturata, in difficoltà a organizzare lo spazio bidimensionale a disposizione, nell’uso di limitati schemi di riferimento con conseguenti produzioni stereotipate. In tal senso appare importante l’osservazione e la valutazione delle capacità percettive, motorie, percettivo-motorie, capacità linguistiche, attentivo e mnestiche.
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