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Psicologia sostenibile: scenari di disagio e prospettive di intervento politico

Festival della psicologia – Roma

Sabato 9 giugno – ore 18.00

All’interno di questo nuovo panorama sociale lo psicologo e le organizzazioni formate da psicologi sono chiamati a ripensare I fondamenti dell’intervento orientato alla salute, in modo da contrastare la crescente tendenza a collegare la possibilità di prendersi cura di sé alle proprie capacità economiche. In un’epoca in cui si è progressivamente lasciati sempre più soli di fronte ai problemi dalle tradizionali agenzie di assistenza e allo stesso tempo si è chiamati ad aderire compulsivamente alla civiltà del sorriso ad ogni costo, la psicologia è chiamata alla difesa di un umanesimo sociale attraverso un ” Welfare segmentale” in cui pubblico e privato sociale possono connettersi per creare una rete di servizi da offrire alla cittadinanza.

Ma non si può procedere solo attraverso interventi parcellizzati e virtuosi di realtà particolari o locali, ma si deve partire dai dati che anche altre discipline ci offrono per immaginare di far convergere bisogni sociali, economici e di salute. Wilkinson e Pickett hanno dimostrato che i dati relativi alla salute mentale, al consumo di droghe, alla speranza di vita, all’obesità, alle gravidanze in adolescenza, al rendimento scolastico, alla violenza sono strettamente correlati con il livello di disuguaglianza sociale ed economica. Secondo i due epidemiologi, “al crescere della disuguaglianza cresce anche l’indicatore di disagio sociale considerato”.

Il benessere e il miglioramento delle condizioni sociali possono realizzarsi solamente con interventi mirati come il miglioramento di politiche di redistribuzione del reddito e politiche del lavoro, e l’aumento dell’accesso ai servizi psicologici, psichiatrici e medici.

“Il contrasto tra successo materiale e insuccesso sociale in molti paesi ricchi è un segnale importante; esso ci indica che, per innalzare ulteriormente la vera qualità della vita, occorre spostare l’attenzione dal tenore di vita materiale e dalla crescita economica alla maniera di migliorare il benessere psicologico e sociale di intere collettività. Ma non appena si accenna alla psicologia, la discussione tende a concentrarsi quasi esclusivamente sui trattamenti e i rimedi individuali, e il pensiero politico sembra arenarsi.” R. Wilkinson e K. Pickett 2009

 

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